Cosa vedere a Valencia e cosa fare nella Capitale verde europea del 2024

2023-02-22 17:48:05 By : Mr. zhao li ming

Valencia è una meta giovane e moderna, capace di rinnovarsi costantemente per essere la capitale europea perfetta per chi ha a cuore ambiente e buon vivere.

Valencia è sorprendente. La terza città della Spagna per numero di abitanti ha fatto del buon vivere e della sostenibilità uno, se non il più importante, tratto distintivo della sua già spiccata e attraente personalità. Anche per questo è stata recentemente eletta Capitale verde europea per il 2024 ed è stata la Capitale europea del turismo intelligente. Non si tratta solo di una meta consigliata dove trascorrere dei periodi di vacanza, ma di un luogo dove è piacevole e semplice vivere. Per aggiudicarsi il recente titolo sono stati valutati positivamente diversi aspetti, tutti molto concreti: aria, rumore, rifiuti, acqua, natura e biodiversità, usi del suolo, eco-innovazione, mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, mobilità, efficienza energetica e governance.

Anche per questo Valencia è ora la città spagnola da seguire come esempio specie per le politiche di sostenibilità urbana e transizione ecologica e ce ne si accorge facilmente girando la città, soprattutto a piedi o in bicicletta.

Raggiungibile dall’Italia grazie a diverse compagnie low cost, Valencia può essere anche un’ottima tappa per un tour che comprenda ad esempio Saragozza e Barcellona o le Baleari che si trovano di fronte alle sue coste.

Facile dire qual è il periodo migliore per andare a Valencia perché, grazie al suo clima favorevole, è una buona destinazione di viaggio in ogni stagione: si contano infatti oltre 300 giorni di sole all’anno. In molti però la visitano in primavera e autunno, quando le temperature sono miti e si evita il caldo torrido della bella stagione. A Marzo, voli e alberghi costeranno di più perché è il mese in cui si svolgono las Fallas: si tratta senza dubbio dell’evento più importante in città che coinvolge ogni quartiere dove vengono eretti monumenti di cartapesta e legno raffiguranti vari soggetti che poi verranno bruciati la notte del 19 marzo (nel 2023 le celebrazioni inizieranno il 15).

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Possono bastare 3 giorni per avere un’idea della città e visitare i luoghi per cui Valencia è famosa: certamente, in un ipotetico breve break, non può mancare la cattedrale, la Città delle arti e delle scienze e la Lonja de la seda che permettono già di capirne l’anima, insieme storica e moderna, attraverso una lunga e piacevole passeggiata a piedi (o in bicicletta). Senza dimenticare il mare: Valencia è una città di mare e le sue spiagge sono un’attrazione imperdibile. Specie dopo l’edizione dell’America’s cup che si è svolta qui, il porto e la Marina ne hanno guadagnato diventando zone di divertimento e molto vivibili, non solo nel periodo estivo. Ora partiamo per il nostro speciale tour alla scoperta di ciò che rende unica Valencia.

Valencia ha spazi verdi ovunque. E questi giardini, amatissimi dai cittadini, sono uno dei luoghi più iconici della città che ben raccontano l’impegno dell’amministrazione locale nel rendere Valencia sempre più vivibile. La loro genesi è significativa: il Turia è il corso d’acqua che attraversava la zona dove ora sorge il parco e che venne deviato molti anni fa per il timore delle continue inondazioni. Sul suo letto si è preferito progettare una grande area verde (invece che costruire una strada a grande scorrimento) che dal 1986 porta appunto il nome del fiume. Si tratta di un parco pubblico di 12 chilometri (è il parco urbano più lungo d’Europa) che va dal centro di Valencia fino al porto, 120 ettari di natura che permettono a turisti e abitanti di godere di momenti di relax in un’atmosfera davvero fantastica. Ci sono percorsi riservati a chi corre, a chi va in bici e alle famiglie che desiderano semplicemente passeggiare con i loro bambini e animali domestici. È estremamente curato e le continue zone d’acqua e i ponti (antichi e moderni) lo rendono sempre diverso e mai noioso. Vagare qui serve non solo a riposarsi ma anche a capire l’anima green della città. Esplorandolo tutto giungerete sino alla Ciudad de las artes y las ciencias, il luogo forse più iconico e moderno della città, incrociando però anche altre tappe cardine di Valencia, come il Museu de belles arts.

Valencia può essere definita una grande città. Un luogo molto vivibile come vi stiamo raccontando ma comunque può essere piacevole evadere e immergersi totalmente nella natura. È possibile farlo con facilità e con un breve spostamento (sono circa 10 chilometri). Dal centro città infatti, prendendo l’autobus 24, in meno di un’ora si raggiunge il Parco naturale dell’Albufera, in particolare El Palmar una località “marittima” che si trova su una lingua di terra che separa il più grande lago dolce della Spagna – l’Albufera appunto – e il mare. Qui non troverete nulla di eccezionale se non placida calma e tranquillità, oltre che panorami suggestivi e sognanti. Dunque molto. Le cose da fare sono essenzialmente due: un giro in barca sul lago e un pasto a base di pesce guardando il blu del mare o lacustre. In paese moltissimi offrono gite alla scoperta della vegetazione e della fauna del parco e non sarà difficile salire a bordo e partire. L’Albufera è riconosciuta come una delle zone umide di importanza internazionale e sono tanti gli appassionati che arrivano qui per fare birdwatching. Per gli sportivi e gli amanti degli spostamenti lenti, una bella idea è quella di arrivare al parco in bicicletta: c’è una pista ciclabile parallela alla strada V-15 che copre l’intero percorso e permette di ammirare e di poter fotografare alcuni degli scorci più belli appena fuori Valencia.

Vistare i mercati delle città serve a comprendere non solo gli aspetti gastronomici di una meta ma anche la cultura e l’anima di un popolo. Questo è sicuramente particolarmente vero in Spagna e dunque anche a Valencia dove oltre a essere ottime tappe per consumare un pasto, i mercati cittadini sono anche stupende opere architettoniche. Il più noto è il Mercado central che può vantare il titolo di più grande mercato di prodotti freschi d’Europa. Qui è possibile trovare e gustare tutta la vasta offerta gastronomica spagnola e valenciana e allo stesso tempo ammirare un edificio modernista di grande impatto e bellezza. La struttura ha una superficie di oltre 8.000 metri quadrati ed è riccamente decorata con motivi che ricordano i prodotti degli orti e dei giardini di Valencia. Ferro, vetrate e ceramica sono tipici dell’art nouveau di cui è davvero uno splendido esempio. Chi lo vede da fuori, non può far altro che entrare e scoprirlo, attirato dai suoi colori, specie quando sono abbinati al blu del cielo. Una volta entrati poi, è difficile andar via a mani vuote. Si dice che se qualcosa non si trova al Mercado central, allora non esiste!

Altra bella tappa è quella al Mercado di Colón che ora non è più un mercato classico ma un centro con locali dove trascorrere serate e consumare pasti. Anche questo è di grande valore architettonico tanto da essere stato nominato monumento nazionale. Più piccolo del Mercado central si estende comunque per 3.500 metri quadrati ed è diviso in tre navate, che terminano ai due estremi con due portoni di mattoni e pietra a forma di arco di trionfo. La facciata policroma presenta grandi decorazioni, con dettagli di ceramica tipici della zona, oltre a una cancellata di ferro battuto che circonda tutta la struttura. Molti valenciani si danno appuntamento qui per cominciare la serata con un aperitivo perché, sia d’estate che d’inverno è uno spazio aperto e luminoso che i cittadini amano molto.

Valencia è una città dove è bello anche solo vagare senza meta. Il fatto che sia stata estesa la pedonalizzazione delle zone centrali, favorisce ancor di più il desiderio di girarla a piedi o in bicicletta. Vanta però un’offerta culturale artistica di primo livello che può soddisfare gli amanti delle più diverse arti. Tante le meraviglie da non perdere qui ma ve ne segnaliamo alcune che forse sono meto note di altre. Un luogo che lascia asolutamente senza fiato è la chiesa di San Nicolás de Bari e San Pedro Mártir. La chiamano la “Cappella Sistina” valenciana e solo questo può far capire quanto sia unica e speciale. È un tripudio di decorazioni barocche e affreschi di scene della vita di San Nicolás e San Pedro, progettati da Antonio Palomino e dipinti da Dionís Vidal. Non è visitabile il lunedì perché è meta di un curioso pellegrinaggio dei fedeli che vengono a chiedere di soddisfare cause impossibili. È davvero un luogo colmo di senso religioso ed estatica bellezza.

Altra tappa impedibile è il Museo nazionale della ceramica che si trova nel Palazzo del Marquese de Dos Aguas. Oltre alle opere custodite all’interno, è l’edificio stesso a lasciare senza fiato: per entrare nel museo bisogna varcare infatti una spettacolare facciata scolpita in alabastro, esempio mirabile di barocco valenciano.

In una zona più periferica della città, sfruttando una vecchia fabbrica che ora è tornata a nuova vita, è sorta Bombas Gens un centro d’arte moderna e contemporanea che offre una buona panoramica su ciò che accade specie nel mondo della fotografia e dei linguaggi astratti, sia come pittura che come scultura. Uno spazio dinamico e interessante dove è chiaro come Valencia sia moderna in ogni ambito.

La bici, oltre ai nostri piedi, è il mezzo migliore per andare alla scoperta di Valencia. I percorsi cittadini sono innumerevoli e grazie a una rete di oltre 180 chilometri di piste ciclabili la città può essere definita senza dubbio “bike-friendly”, anche per via delle sue dimensioni, dei tragitti piani e del suo centro storico dove i veicoli a motore non possono superare la velocità di 30 chilometri all’ora. Tra le più gettonate c’è sicuramente la via che porta al mare, ma per chi desidera vedere panorami diversi e forse insoliti consigliamo di pedalare lungo la via Xurra che fa parte delle Vie Verdi che sfruttano antiche linee ferroviarie in disuso.

Il nome deriva da come erano chiamati gli Aragonesi (Churros): infatti all’inizio del XX secolo, la via era una linea ferroviaria costruita dalla Compagnia ferroviaria centrale di Aragona per collegare Valencia a Calatayud (Saragozza). Dopo la sua chiusura e lo smantellamento nel 1985, questo tratto ferroviario è stato trasformato in Via Verde e oggi si può percorrere a piedi, in bici e anche in sedia a rotelle per circa 15 chilometri pianeggianti per cui adatti a tutti.

Si parte dalla rotatoria di Torre Miramar, nel quartiere di Benimaclet e, lasciandosi alle spalle la città, si passa attraverso uliveti e aranceti, meravigliosi in primavera. Poi si entra nella parte nord della Huerta, dove si vedono le case coloniche tradizionali tra piantagioni di ortaggi e campi di zigolo dolce, il piccolo tubero tipico di Valencia. A circa cinque chilometri da qui si trovano anche spazi naturali protetti come gli humedales (terreni umidi) del Marjal de Rafaiel e Vistabella e quelli del Marjal dels Mors, l’area naturale comunale de La Costera o il parco naturale de La Calderona, le cui cime di terra rossastra e i boschi di pini e querce da sughero dominano l’orizzonte. Da non perdere in zona è lo storico Monastero di Puig, fondato dal re Giacomo I il Conquistatore nel Tredicesimo secolo.

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