Concertone di Capodanno a Perugia: il successo garantito quanto la polemica, 37% di share // Umbria24.it

2023-02-22 17:53:52 By : Ms. Ruo La

«Potente pubblicità» «solito spettacolino». Oltre 5 milioni di italiani raggiunti

Come fosse una sorpresa che sarebbe andato in scena un concentrato di musica nazional popolare, tra l’altro anche, a tratti, aggiustato alla meglio, o all’ultimo momento, la polemica si sposta dal contenitore al contenuto.

PODCAST – CAPODANNO RAI, IL GRANDE FUOCO D’ARTIFICIO. E DOPO?

Il giorno dopo Accade il giorno dopo il concertone di Capodanno che ha richiamato, in centro storico, a Perugia, un mare di gente fin dalla mattina del 31, per avere corso Vannucci impercorribile già dal tardo pomeriggio. Inutile qui ricordare il battibecco degli ultimi giorni, prevalentemente sul contenitore, ovvero su un palcoscenico enorme che ha lasciato interdetti quanti, a torto o a ragione, hanno considerato oscurate le bellezze di questa città, come il suo Duomo o la sua fontana.

Tre schieramenti Gli schieramenti della polemica non sono stati i soliti due, favorevoli o contrari. In verità ce n’è stato un terzo, vivaddio, che ha avanzato la possibilità di riflettere, su alcuni aspetti, senza trovarsi in tutto d’accordo con chi afferma ‘operazione riuscitissima’, tenuto conto delle cifre spese, e chi, oggi, ‘spettacolo scadente’, costato troppo.

Format noto Tutti sanno e sapevano, che ‘L’anno che verrà’, è un format calibrato sul pubblico a casa. Prevalentemente famiglie, anziani, che hanno così occasione di trascorrere una serata in piacevole compagnia. Una carrellata quindi di cantanti, non proprio e non soltanto giovanissimi, le canzoni classiche italiane che tutti canticchiano per quante volte l’hanno ascoltate nella loro vita, ballerine e allegria da cabaret. Contestarne il contenuto, oggi, può apparire come fingere di sorprendersi. Piuttosto è fuori discussione, la pubblicità sul territorio, riproposta in varie formule. Avrà ricaduta sul piano turistico e su target interessanti per l’Umbria? Lo vedremo.

Polemiche A quelli che contestano la piazza di paese contro la piazza internazionale dell’immagine di Perugia, la mattina dopo ha risposto, un opinionista perugino il cui punto di vista era già noto: «Si sono attaccati a tutto – ha scritto Matteo Grandi sul suo profilo Facebook -. Hanno detto che bisognava fare il Capodanno al Santa Giuliana come fa UJ, dimenticando che UJ ha un palco in piazza IV Novembre per 10 giorni. Hanno detto che i monumenti e la piazza erano nascosti dal palco. Ma poche volte ho visto la piazza di Perugia così valorizzata in un gioco di luci, colori e dronate degne di Hollywood. Hanno detto che sarebbero crollati i monumenti (strano che per il concerto di Radio Subasio questa preoccupazione non l’avessero) ma i monumenti sono tutti al loro posto. Come i Sassi di Matera e l’Arena di Verona (da 2000 anni peraltro). Hanno persino profetizzato carneficine da ammassamento, ma l’organizzazione e la gestione dell’ordine pubblico sono state perfette. Per una serata indimenticabile. A un certo punto, non sapendo più a cosa attaccarsi, hanno detto che lo show faceva schifo. Come se fosse questo il punto. Dimenticando che il Capodanno Rai è questo da sempre. Un po’ karaoke un po’ sagra della musica pop italiana. Però, lo confesso, sul playback della Rettore, con il corpo di ballo che faceva il lipsynch più a sincrono della cantante, sono stato tentato di dargli ragione».

Ricci Gli fa eco Federico Ricci, capo di gabinetto della Presidente dell’Umbria: «37% di share, meglio che sotto covid…una operazione promozionale della nostra Regione e di Perugia straordinaria». Mentre a chi chiede di conoscere i costi reali di questa operazione d’immagine c’è chi risponde che il calcolo va fatto comprendendo le strutture turistiche «piene» di questi giorni e soprattutto attendere, i tempi lunghi degli effetti positivi di questa promozione.

Laurenzi Ne parla anche Gian Luca Laurenzi, presidente di Umbria Jazz: «Il Fontanone è ancora lì intatto nella sua unica bellezza, il Duomo pure. La piazza di stanotte gremita di gente festante ed illuminata dai colori del palco era bellissima ed un incredibile spot per Perugia e l’Umbria, mo a cosa si attaccheranno i “Soloni”? Quelli per cui “cultura” (anzi kultura…) dev’essere qualcosa d’incomprensibile con 9 spettatori (di cui 8 parenti ed amici) e le nostre città vuote con cespugli che rotolano, persiane che cigolano tristemente, un paio di galline ed un cane spelacchiato, come un western all’italiana. Poi, però, se vedono una vetrina vuota di un esercizio chiuso tuonano contro “le istituzioni che non fanno nulla”. In 58 anni una campagna promozionale del nostro territorio così strategicamente pianificata e così efficace (dati alla mano) non l’ho mai vista e quindi brava Presidente Donatella Tesei, brava Assessore Paola Agabiti Urbani».

Share Insomma tra fontana e duomo offuscati dal ‘grande nero’ piuttosto che valorizzati dallo spettacolo di luci, internazionalismo contrapposto a provincialismo, pubblicità contro investimenti azzeccati e risultati da misurare, la polemica è assicurata, quanto lo spettacolo dal 36,9% di share, che significa 5.032.000 spettatori (dati Auditel). Mentre il concorrente Capodanno in musica, di Canale 5 ha raggiunto un non trascurabile 3.001.000 spettatori con uno share del 20.9%. Rai 2 e Rai tre, rispettivamente con Gli Aristogatti e il Festival del circo di Montecarlo, sono andati di poco sopra 1 milione. L’anno scorso 6,4 milioni di telespettatori e share del 33%. La media invece è 5,7 milioni, con un minimo di 4,5-4,7 milioni nel 2004 e 2019 e un picco di oltre otto ovviamente nel 2020. Lo share medio invece è del 35%.