La voce de La Stampa

Lui si chiama Waffle Sizzlie ed è una femmina di Pit Bull dal pelo nero come la pece. Sino a non molto tempo fa viveva praticamente in strada, raminga e solitaria. Poi, nel novembre scorso, qualcuno – a Richmond, in Virginia – l'ha raccolta e rifocillata, prima di portarla presso il Richmond Animal Care and Control (Racc). Il primo giorno della sua nuova vita, il cane – entrando nell’ufficio di Christie Peters, responsabile della struttura – trovò un peluche per terra: se ne innamorò immediatamente.

Poi, girovagando per i vari locali della struttura, prima di trovare la sua casetta, ne intercettò altri due, una rana e un uccello, ammucchiati nello stesso punto. Li prese e se li portò dietro, nella sua cuccia, per non separarsene più. Ancora oggi, quando Waffle si allontana da lì per un qualsiasi motivo, non ne vuole sapere di abbandonare i giocattolini e lasciarli incustoditi. Un po’ come fossero suoi figli.

Anche se le piacciono tutti, in realtà ha una sua classifica ben precisa di gradimento: al primo posto, per distacco, c’è il peluche color crema, il primo che incontrò appena entrato al rifugio, al secondo la rana e poi l’uccello. L’interagire con i “colleghi” del canile non è mai stato il suo forte anche se, di tanto in tanto, prende a turno in bocca i suoi peluche e sfila davanti a gabbie e box mettendoli bene in mostra, fiera e orgogliosa.

Waffle è attualmente il quattro zampe più anziano della compagnia. Ma, nonostante la sua età e qualche acciacco, non demorde: qui peluche, per lui, sono molto di più che un gioco, un passatempo. Tant’è che persino quando lascia la sua cuccia per uscire a fare i bisogni se li porta dietro, a volte uno a volte l’altro.

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